invito Felice Andreasi

PRE­FAZIONE DEL LIBRO

Questo libro su Felice Andreasi, che vede la luce in occa­sione del decen­nale della morte (Natale 2005), vuole ricor­dare l’attore/pittore nell’ambito di un’iniziativa — orga­niz­zata dall’Associazione Piemonte Movie in col­lab­o­razione con il DAMS dell’Università degli Studi di Torino, il Museo Nazionale del Cin­ema, Film Com­mis­sion Torino Piemonte, la Città di Cherasco, il Comune di Cor­taz­zone, la Famija Turineisa, il Cir­colo dei Let­tori, le cir­co­scrizioni 4 e 8 di Torino – che com­prende mostre di pit­tura, rassegne cin­e­matogra­fiche e tele­vi­sive, tav­ole rotonde e con­ferenze. In molti casi i migliori tal­enti, per i più svariati motivi, non ricevono in vita tutte le attes­tazioni che meritereb­bero, rica­van­done di con­seguenza un immer­i­tato oblio.

Felice Andreasi è uno di questi casi.

Per­son­ag­gio schivo, pit­tore auto­di­datta che si ispi­rava ai grandi maestri del pas­sato e non soltanto, a soli 28 anni, in occa­sione della prima mostra, ricevette l’encomio di uno dei più famosi crit­ici d’arte dell’epoca, Marziano Bernardi, che lo definì “un pit­tore antico-​moderno”. Da allora e per tutta la vita perseguì infat­i­ca­bil­mente e senza inter­ruzione la sua vocazione artis­tica, senza mai esporsi più di tanto, ma ricevendo una­n­imi attes­tati di stima da parte degli addetti ai lavori. La sec­onda attiv­ità di Andreasi, nel campo dello spet­ta­colo, iniziò negli anni Ses­santa e anche qui il suc­cesso, a par­tire dal cabaret, fu imme­di­ato. Scriveva per­sonal­mente i testi che recitava sul pal­coscenico, e per la rac­colta edi­to­ri­ale di alcuni di questi ricevette il Pre­mio Bor­dighera per l’umorismo. Passò con nat­u­ralezza dal cabaret al teatro, alla tv, al cin­ema, che lo portò, con parti via via più impeg­na­tive, a rice­vere il Nas­tro d’Argento per il miglior attore non pro­tag­o­nista nel film Pane e tuli­pani (2000).

Con questo libro, che nasce gra­zie al tenace e costante inter­es­sa­mento del fratello Eufemio, si intende riva­l­utare l’attività artis­tica di Andreasi, met­tendo in risalto le grandi doti di uomo di spet­ta­colo ma anche la maes­tria di pit­tore, prob­a­bil­mente ad oggi non ancora adeguata­mente valutati.

Saggi crit­ici sui vari aspetti dell’attività di Andreasi (pit­tura, teatro, cabaret, radio, tele­vi­sione, cin­ema, scrit­tura) si affi­an­cano a tes­ti­mo­ni­anze rese da amici, attori, reg­isti, artisti di vario genere che hanno lavo­rato con lui, e a sue dichiarazioni sulla pro­pria vita ed il pro­prio lavoro. Siamo grati a tutte le per­sone che hanno col­lab­o­rato a elab­o­rare questi testi e a fornire fotografie e ripro­duzioni di quadri; in par­ti­co­lare ringrazi­amo la cortese e gen­erosa disponi­bil­ità della moglie Maria Grazia. Andreasi diceva spesso che l’attore man­teneva il pit­tore, quasi fos­sero due per­sone sep­a­rate. In realtà, eccetto l’impegnativo peri­odo di attiv­ità durante le sta­gioni al Derby di Milano, ha sem­pre fatto con­vi­vere sapi­en­te­mente e frut­tu­osa­mente le diverse espres­sioni di una mul­ti­forme e orig­i­nalis­sima per­son­al­ità, nutren­dole reciprocamente”.

FELICE ANDREASI

Felice Andreasi (Torino, 8.1.1928 – Cor­taz­zone d’Asti, 25.12.2005) è stato attore e pit­tore. Dopo una lunga espe­rienza teatrale insieme con i mag­giori espo­nenti del teatro comico-​satirico milanese, ha parte­ci­pato a numerosi pro­grammi radio­fonici e tele­vi­sivi negli anni Settanta/​Ottanta. A teatro ha inter­pre­tato, Mer­cadet l’affarista di Balzac, L’antiquario di Goldoni e Aspet­tando Godot di Samuel Beck­ett (insieme a Enzo Jan­nacci, Gior­gio Gaber, Paolo Rossi e Giuseppe Ced­erna). Molti sono i film di suc­cesso a cui ha parte­ci­pato: Il sospetto di Maselli, Sturmtrup­pen di Sam­peri, Musica per vec­chi ani­mali di Benni e Angelucci, Sto­ria di ragazzi e di ragazze di Avati, Il caso Martello e Il par­ti­giano Johnny di Chiesa, Un’anima divisa in due e Pane e tuli­pani di Sol­dini, Due amici di Sci­mone e Sframeli. Meno nota è l’attività di Andreasi nel campo della pit­tura a cui si dedicò con pas­sione per tutta la vita. Ottimi riconosci­menti da parte della crit­ica spe­cial­iz­zata sono stati trib­u­tati alle poche mostre che egli volle orga­niz­zare in virtù della sua nat­u­rale mod­es­tia e ritrosia (anche se era solito affer­mare di essere “un pit­tore con l’hobby della recitazione”).

I CURA­TORI:

Anto­nio De Lucia ha fre­quen­tato la scuola “Ipotesi Cin­ema” diretta da Ermanno Olmi a Bas­sano del Grappa e il corso di videodoc­u­men­tazione sociale diretto dal reg­ista Daniele Segre a Torino. Dal 1994 real­izza doc­u­men­tari e cor­tome­traggi con tem­atiche cul­tur­ali, artis­tiche e sociali, tra cui Astratti Furori, lib­era­mente ispi­rato al romanzo Con­ver­sazione in Sicilia di Elio Vit­torini, Angeli, Guer­ri­eri di luce (con­te­nente un’inter­vista a Lucia Bosé) e Sto­rie senza quartiere. Nel 1998 ha real­iz­zato con Enrico Ven­ditti il documenta­rio Felice l’attore che dipinge, vide­ori­tratto di Felice Andreasi pre­mi­ato al XVI Torino Film Fes­ti­val e nel 2001 la docu-​fiction sul can­tau­tore Bruno Lauzi, pre­mi­ata ad Anteprima per il Cin­ema ital­iano di Bellaria.

Alessan­dro Gaido, gior­nal­ista e orga­niz­za­tore cul­tur­ale. Cro­nista e diret­tore, negli anni, in diverse tes­tate locali region­ali, ha guida­to gli uffici stampa del Teatro Mat­teotti di Mon­calieri, della casa di pro­duzione Nova-​T e dell’Unione Cul­tur­ale Franco Anton­i­celli. In ambito cin­e­matografico è pres­i­dente dell’Associazione Piemonte Movie, diret­tore artis­tico del Piemonte Movie gLo­cal Film Fes­ti­val e diret­tore edi­to­ri­ale dell’Enci­clo­pe­dia del Cin­ema in Piemonte. Dal 2005 al 2010 è stato seg­re­tario dell’Associazione Museo Nazionale del Cin­ema, dove ha diretto la riv­ista “Mondo Niovo”. Ha pub­bli­cato i saggi Pietro Micca e l’Assedio di Torino nel cin­ema (Atti del con­vegno Torino 1706) e Le strade del cin­ema, inser­ito nella guida Torino una città che non ti aspetti (Ibis Edizioni).

Franco Prono è docente di Sto­ria del Cin­ema presso il DAMS dell’Università di Torino. Redat­tore per più di vent’anni della rivi­sta “Cin­ema Nuovo”, ha col­lab­o­rato anche a “Sipario”, “Il Nuovo Spet­ta­tore” e “La Valle dell’Eden”. Le sue numerose pub­bli­cazioni riguardano soprat­tutto il cin­ema ital­iano, ma non man­cano studi su altri temi della cin­e­matografia mon­di­ale e su altri set­tori dello spet­ta­colo, come il teatro, il video, la tele­vi­sione. Ha fondato e di­rige l’Enci­clo­pe­dia del cin­ema in Piemonte. All’attività di ricerca si affi­anca l’organizzazione di eventi, rassegne, man­i­fes­tazioni riguar­danti il mondo dello spet­ta­colo nel ter­ri­to­rio piemontese.