IMG 5535 01 sTURIN GATE 03: l’esposizione prende spunto dal grande Monet, mae­stro dell’impressionismo e della pit­tura «en plein air», ovvero della rap­p­re­sen­tazione dell’ambiente nat­u­rale ed ogget­tivo, per scan­dagliare gli ambi­enti più pro­fondi dell’animo.
L’excursus risale dalle pro­fon­dità som­merse dei «pae­saggi dell» anima», ovvero tracce
emozion­ali del nos­tro vis­suto, sce­nari inte­ri­ori ed este­ri­or­iz­zati, rif­lessi di un’intimità
sof­ferta mai aper­ta­mente riv­e­lata; attra­versa pae­saggi nat­u­rali uman­iz­zati e al con­tempo sel­vaggi, des­o­lati, alla ricerca di par­a­disi arti­fi­ciali che sono parte del bagaglio cul­tur­ale e del retag­gio infan­tile di ognuno di noi; dopo un lungo viag­gio esten­u­ante all’interno del sé, infine approda nuo­va­mente alla memo­ria inte­ri­ore, alla strat­i­fi­cazioni della coscienza, alla rap­p­re­sen­tazione icon­ica della città antica.
Il per­corso espos­i­tivo parte dai pae­saggi dolenti di Gio Mag­gio, che in Eclisse rap­p­re­senta il cuore del mondo lac­er­ato dalla sof­ferenza, sof­fo­cato dalla mate­ria scura e col­losa del pro­gresso che tutto rico­pre e fagocita; in Con­t­a­m­i­nazioni l’elettromagnetismo e la dig­i­tal­iz­zazione di tutti i set­tori della vita sono essenza stessa e motore del sis­tema città. La crit­ica all’azione detur­pante dell’uomo sull’ambiente è chiara­mente espressa in Marea Nera di Giammari­naro; Cin­ema di carta di Anna Comba rap­p­re­senta invece un mondo inte­ri­ore, popo­lato dagli idoli di più gen­er­azioni, sim­boli di un’America vin­cente e lib­era, di sogni e ide­ali che spesso si scon­trano con un prag­ma­tismo spinto fino all’eccesso. Fa da con­traltare la risposta di Bisha in Enjoy life, dove la riv­olta come segno di volontà di cam­bi­a­mento, esplode all’esterno della stanza, incu­pendo il mondo dorato della diva che brinda alla vita. Nel con­testo di pae­saggi uman­izzzati ed esasperati ben si inserisce la Veduta di Torino di Alfredo Bil­letto, cupa icona della città indus­tri­ale da cui
fugge Il dis­a­dat­tato di Pierangelo Tron­coni in cerca di una nuova iden­tità in armo­nia con il pae­sag­gio nat­u­rale. La ricerca del sé si perde nei pae­saggi bucol­ici di Bruno Schwab (Stu­dio
per Fontanamora e Gia­rdino fior­ito), nel panorama alpino de La finta poe­sia di Anto­nio Carena, nelle vedute marine di Michele Baretta e Ser­gio Agosti (Pesca­tori a Marina di Pisa e Oriz­zonte alle Trem­iti), così come nei rasser­enanti ricordi d’infanzia, sim­boli essi stessi: il car­retto dei gelati di Anna Comba, la Cinque­cento di Diego Scur­satone, la Cat­te­drale di Alfredo Bil­letto, opera più tarda, dal carat­tere quasi astratto di ascen­denza cubista, o il mer­cato di Gian­carlo Aleardo Gas­parin.
Il viag­gio inte­ri­ore pros­egue, e scende più in pro­fon­dità, fino a rag­giun­gere pae­saggi arcaici, ances­trali, forze nat­u­rali incon­trol­la­bili, matrici di paura e di attrazione, come la Colata lav­ica di Vit­to­rio Marone e le Pro­fon­dità oceaniche di Luciana Mat­alon; risale al sub­strato dei sogni, nei con­torni stiliz­zati dei pae­saggi di Adri­ana Rig­o­nat (Vacanze e Il gia­rdino dei sem­plici), nello spes­sore materico di Tra­monto a Capo Ampe­lio di Marone, negli Anon­imi per­corsi di Gian­franco Gal­izio,
che riman­dano ad ambi­enti a noi più che mai famil­iari. Fiaba di Rocco For­gione rap­p­re­senta ancora il mondo onirico, così come i pae­saggi di Stoisa e di Magritte, e L’abbandono di Gior­gio Giorgi. Il viag­gio attra­verso i pae­saggi dell’anima infine si chi­ude al punto di partenza, con le città arcaiche di Mem­o­rie di Gio Mag­gio, stiliz­zate nei segni pri­mor­diali della civiltà, in tracce antiche sed­i­men­tate nel tes­suto urbano, che rap­p­re­sen­tano l’essenza stessa del pae­sag­gio nat­u­rale e arti­fi­ciale del nos­tro tempo.

RET­RO­SPET­TIVA SULLARTE MOD­ERNA:
UNPAS­SAGE
SULLE ATTUALI ESPO­SIZIONI A TORINO

PAE­SAGGI DELLANIMA

29 GEN­NAIO25 MARZO 2016

HOTEL DOCKVIA CER­NAIA 46TORINO

Open daily hours: 11131520FREE ENTRANCE