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Hotel Principe di Torino, corso Mon­calieri 85 — Turin. New event’s begin­ning… 12.02.2016 19:00

Cat­a­log

The event cat­a­log is avail­able at the Hotel Recep­tion.

For more infor­ma­tion con­tact: info@​laminima.​it

TURIN GATE 04 CIN­EMA E PIT­TURA: CON­T­A­M­I­NAZIONI

raffaelli ritaglios

TURIN GATE 04: Ciak! si gira. Il cin­ema entra pre­po­ten­te­mente nel mondo della pit­tura: e ci mostra, in una visita attra­verso per­son­aggi e scenografie su cel­l­lu­loide (divi del cin­ema, supereroi impor­tati dai fumetti, donne-​icone dell’immaginario col­let­tivo), le con­t­a­m­i­nazioni della set­tima arte.
Il viag­gio all’interno della realtà cin­e­matografica, tra le sug­ges­tioni che le immag­ini evo­cano (che rap­p­re­sen­tano un mondo “altro”, con un lin­guag­gio “altro” di cui è espres­sione il segno pit­torico), indaga con quali esiti gli artisti, apparte­nenti a sto­rie pro­fes­sion­ali e cor­renti di dif­fer­ente matrice, sono stati con­ta­giati dalla pas­sione per la cin­e­matografia e per le tec­niche di ripro­duzione dig­i­tale e fotografica. Dom­i­nano la Pop art e la Mec art, cor­renti che meglio di altre indagano l’evolversi dei rap­porti tra la sper­i­men­tazione artis­tica e l’elaborazione del lin­guag­gio dei media, negli anni di mag­gior affer­mazione della soci­età dell’immagine e dello spet­ta­colo. La pit­tura diventa arte total­mente visiva, sup­por­t­ata dalle nuove tec­niche di comu­ni­cazione, ma man­te­nendo l’autonomia del tratto pit­torico, con risul­tati decisa­mente rius­citi e per la car­ica inno­v­a­tiva e per il potere evoca­tivo. I per­son­aggi pro­tag­o­nisti delle opere in mostra ci riman­dano a mondi ide­al­iz­zati, ad atmos­fere sog­nanti, a mod­elli oggetto del deside­rio: sem­brano comu­ni­carci che un mondo “altro” è pos­si­bile, reale.
Apre la rassegna Night and day di Janusz Haka, in cui due splen­didi soggetti fem­minili forte­mente carat­ter­iz­zati dall’intervento di col­ore a mano sulla tela, in inquad­ra­ture di taglio che riman­dano al set cin­e­matografico, sem­brano sirene evo­ca­trici di par­a­disi lon­tani. In due seri­grafie decol­lage, La dolce vita e Elvis, Mimmo Rotella rap­p­re­senta l’emblema dell’ icono­grafia col­let­tiva sui miti del cin­ema e dello spet­ta­colo. Clau­dio Mas­succo, ritrat­tista di notev­ole capac­ità, rap­p­re­senta in David Bowie tutta la car­ica eclet­tica e spet­ta­co­lare del Duca bianco; Luisa Raf­faelli con un inter­vento di “foto­pit­tura” (tec­nica da lei stessa inven­tata) in Lividi 2 rap­p­re­senta un fermo immag­ine su una donna a tratti smar­rita ma autonoma e lib­era, come ci sem­brano sug­gerire la posa e lo sfondo. Theo Gallino in un esem­plare della serie “Fumetto pro­tetto” sem­bra voler preser­vare dagli effetti del tempo la fres­chezza e l’ilarità gio­vanile pro­pria del fumetto.
L’esposizione con­tinua con l’oggetto sim­bolo della cin­e­matografia, il con­teni­tore per le pel­li­cole cin­e­matogra­fiche, la cosid­detta Pizza di Anto­nio Carena, e pros­egue con un’opera del grande Luigi Veronesi, Com­po­sizione, più che mai espres­sione dell’esperienza pluri­en­nale del pit­tore nella fil­mo­grafia sul col­ore. In Si vive solo due volte e Multi schermo di Duilio Gam­bino, James Bond, e in par­ti­co­lare l’interpretazione che ne diede Sean Con­nery, è il soggetto pres­sochè unico e incon­trastato delle tele, svis­cer­ato non solo da un punto di vista for­male ma anche da quello psi­co­logico.
Ritorna la grande Anna Comba, che in Fratelli Marx ricorda l’omonimo cin­ema in corso Bel­gio a Torino, in una sorta di inter­po­sizione tra con­tenuto e con­teni­tore, men­tre in Bolero film rimanda chiara­mente alla realtà cin­e­matografica. Pietro Paolo Cotza in Hansel e Gre­tel ci riporta in un mondo seg­reto e fiabesco, così come Nespolo, nell’opera L’uomo nero risveg­lia le paure ances­trali dei bimbi; La mole è invece una sorta di trib­uto al col­ore e al Museo Nazionale del Cin­ema. Il ciclo “Irma la dolce” di Adri­ana Rig­o­nat rap­p­re­senta donne di malaf­fare in attesa di un rin­no­va­mento, sfidu­ci­ate e sole; in una rassegna ded­i­cata al cin­ema non poteva man­care Luigi Togli­atto Amateis, illus­tra­tore cin­e­matografico di notev­ole liv­ello e pit­tore capace, che nelle sue formelle per il libro Carne Anima e Brig­anti scritto a quat­tro mani con Gio­vanni Arpino, riduce le inquad­ra­ture a dei “frame” sulla vita sociale chiosati dalle mas­sime in latino.
Gianni Bertini con “Splack!” ci riporta al mondo dei fumetti e dei car­toni ani­mati, per tutti famil­iare e piacev­ole. Bisha parte dal mod­ello della Scuola di Atene di Raf­faello per appro­dare ad una scenografia mod­erna, con posizioni e ruoli dei per­son­aggi che riman­dano al teatro, sullo sfondo una New York vivace, col­orata e dinam­ica sim­bolo delle oppor­tu­nità: ed è pro­prio al teatro-​cinema Empire a Lon­dra che ci accom­pa­gna la gio­vane Yas­mine Dainelli in Unti­tled– Lon­don.
L’esposizione si chi­ude con la poe­sia visiva del grande Lam­berto Pig­notti, il Rim­baud con­tem­po­ra­neo, vision­ario e futur­ista, che in Forse Fuori Luogo esprime chiara­mente il richi­amo all’ inquad­ratura, alle luci, allo sfondo carat­ter­iz­zanti dell’ arte cin­e­matografica. Enore Zaf­firi, mae­stro dell’ arte dig­i­tale e musicista, tradisce le sue orig­ini di musicista, e sem­bra in Pit­tura elet­tron­ica voler sot­to­lin­eare che un uni­verso dig­i­tale esiste real­mente ed è quasi tan­gi­bile: e ancora una volta si ril­eva l’importanza della madre di tutte le arti, sim­bolo del terzo mil­len­nio: la comu­ni­cazione.
RET­RO­SPET­TIVA SULL’ARTE MOD­ERNA:
UN “PAS­SAGE”
SULLE ATTUALI ESPO­SIZIONI A TORINO­TURIN GATE 04
CIN­EMA E PIT­TURA — CON­T­A­M­I­NAZIONI
15 aprile – 10 giugno 2016
HOTEL DOCK MILANO – VIA CER­NAIA 46 – TORINO

Egle Scroppo

invito egle 05 ante

FELICE ANDREASI attor pit­tore

invito Felice Andreasi

PRE­FAZIONE DEL LIBRO

Questo libro su Felice Andreasi, che vede la luce in occa­sione del decen­nale della morte (Natale 2005), vuole ricor­dare l’attore/pittore nell’ambito di un’iniziativa — orga­niz­zata dall’Associazione Piemonte Movie in col­lab­o­razione con il DAMS dell’Università degli Studi di Torino, il Museo Nazionale del Cin­ema, Film Com­mis­sion Torino Piemonte, la Città di Cherasco, il Comune di Cor­taz­zone, la Famija Turineisa, il Cir­colo dei Let­tori, le cir­co­scrizioni 4 e 8 di Torino – che com­prende mostre di pit­tura, rassegne cin­e­matogra­fiche e tele­vi­sive, tav­ole rotonde e con­ferenze. In molti casi i migliori tal­enti, per i più svariati motivi, non ricevono in vita tutte le attes­tazioni che meritereb­bero, rica­van­done di con­seguenza un immer­i­tato oblio.

Felice Andreasi è uno di questi casi.

Per­son­ag­gio schivo, pit­tore auto­di­datta che si ispi­rava ai grandi maestri del pas­sato e non soltanto, a soli 28 anni, in occa­sione della prima mostra, ricevette l’encomio di uno dei più famosi crit­ici d’arte dell’epoca, Marziano Bernardi, che lo definì “un pit­tore antico-​moderno”. Da allora e per tutta la vita perseguì infat­i­ca­bil­mente e senza inter­ruzione la sua vocazione artis­tica, senza mai esporsi più di tanto, ma ricevendo una­n­imi attes­tati di stima da parte degli addetti ai lavori. La sec­onda attiv­ità di Andreasi, nel campo dello spet­ta­colo, iniziò negli anni Ses­santa e anche qui il suc­cesso, a par­tire dal cabaret, fu imme­di­ato. Scriveva per­sonal­mente i testi che recitava sul pal­coscenico, e per la rac­colta edi­to­ri­ale di alcuni di questi ricevette il Pre­mio Bor­dighera per l’umorismo. Passò con nat­u­ralezza dal cabaret al teatro, alla tv, al cin­ema, che lo portò, con parti via via più impeg­na­tive, a rice­vere il Nas­tro d’Argento per il miglior attore non pro­tag­o­nista nel film Pane e tuli­pani (2000).

Con questo libro, che nasce gra­zie al tenace e costante inter­es­sa­mento del fratello Eufemio, si intende riva­l­utare l’attività artis­tica di Andreasi, met­tendo in risalto le grandi doti di uomo di spet­ta­colo ma anche la maes­tria di pit­tore, prob­a­bil­mente ad oggi non ancora adeguata­mente valutati.

Saggi crit­ici sui vari aspetti dell’attività di Andreasi (pit­tura, teatro, cabaret, radio, tele­vi­sione, cin­ema, scrit­tura) si affi­an­cano a tes­ti­mo­ni­anze rese da amici, attori, reg­isti, artisti di vario genere che hanno lavo­rato con lui, e a sue dichiarazioni sulla pro­pria vita ed il pro­prio lavoro. Siamo grati a tutte le per­sone che hanno col­lab­o­rato a elab­o­rare questi testi e a fornire fotografie e ripro­duzioni di quadri; in par­ti­co­lare ringrazi­amo la cortese e gen­erosa disponi­bil­ità della moglie Maria Grazia. Andreasi diceva spesso che l’attore man­teneva il pit­tore, quasi fos­sero due per­sone sep­a­rate. In realtà, eccetto l’impegnativo peri­odo di attiv­ità durante le sta­gioni al Derby di Milano, ha sem­pre fatto con­vi­vere sapi­en­te­mente e frut­tu­osa­mente le diverse espres­sioni di una mul­ti­forme e orig­i­nalis­sima per­son­al­ità, nutren­dole reciprocamente”.

FELICE ANDREASI

Felice Andreasi (Torino, 8.1.1928 – Cor­taz­zone d’Asti, 25.12.2005) è stato attore e pit­tore. Dopo una lunga espe­rienza teatrale insieme con i mag­giori espo­nenti del teatro comico-​satirico milanese, ha parte­ci­pato a numerosi pro­grammi radio­fonici e tele­vi­sivi negli anni Settanta/​Ottanta. A teatro ha inter­pre­tato, Mer­cadet l’affarista di Balzac, L’antiquario di Goldoni e Aspet­tando Godot di Samuel Beck­ett (insieme a Enzo Jan­nacci, Gior­gio Gaber, Paolo Rossi e Giuseppe Ced­erna). Molti sono i film di suc­cesso a cui ha parte­ci­pato: Il sospetto di Maselli, Sturmtrup­pen di Sam­peri, Musica per vec­chi ani­mali di Benni e Angelucci, Sto­ria di ragazzi e di ragazze di Avati, Il caso Martello e Il par­ti­giano Johnny di Chiesa, Un’anima divisa in due e Pane e tuli­pani di Sol­dini, Due amici di Sci­mone e Sframeli. Meno nota è l’attività di Andreasi nel campo della pit­tura a cui si dedicò con pas­sione per tutta la vita. Ottimi riconosci­menti da parte della crit­ica spe­cial­iz­zata sono stati trib­u­tati alle poche mostre che egli volle orga­niz­zare in virtù della sua nat­u­rale mod­es­tia e ritrosia (anche se era solito affer­mare di essere “un pit­tore con l’hobby della recitazione”).

I CURA­TORI:

Anto­nio De Lucia ha fre­quen­tato la scuola “Ipotesi Cin­ema” diretta da Ermanno Olmi a Bas­sano del Grappa e il corso di videodoc­u­men­tazione sociale diretto dal reg­ista Daniele Segre a Torino. Dal 1994 real­izza doc­u­men­tari e cor­tome­traggi con tem­atiche cul­tur­ali, artis­tiche e sociali, tra cui Astratti Furori, lib­era­mente ispi­rato al romanzo Con­ver­sazione in Sicilia di Elio Vit­torini, Angeli, Guer­ri­eri di luce (con­te­nente un’inter­vista a Lucia Bosé) e Sto­rie senza quartiere. Nel 1998 ha real­iz­zato con Enrico Ven­ditti il documenta­rio Felice l’attore che dipinge, vide­ori­tratto di Felice Andreasi pre­mi­ato al XVI Torino Film Fes­ti­val e nel 2001 la docu-​fiction sul can­tau­tore Bruno Lauzi, pre­mi­ata ad Anteprima per il Cin­ema ital­iano di Bellaria.

Alessan­dro Gaido, gior­nal­ista e orga­niz­za­tore cul­tur­ale. Cro­nista e diret­tore, negli anni, in diverse tes­tate locali region­ali, ha guida­to gli uffici stampa del Teatro Mat­teotti di Mon­calieri, della casa di pro­duzione Nova-​T e dell’Unione Cul­tur­ale Franco Anton­i­celli. In ambito cin­e­matografico è pres­i­dente dell’Associazione Piemonte Movie, diret­tore artis­tico del Piemonte Movie gLo­cal Film Fes­ti­val e diret­tore edi­to­ri­ale dell’Enci­clo­pe­dia del Cin­ema in Piemonte. Dal 2005 al 2010 è stato seg­re­tario dell’Associazione Museo Nazionale del Cin­ema, dove ha diretto la riv­ista “Mondo Niovo”. Ha pub­bli­cato i saggi Pietro Micca e l’Assedio di Torino nel cin­ema (Atti del con­vegno Torino 1706) e Le strade del cin­ema, inser­ito nella guida Torino una città che non ti aspetti (Ibis Edizioni).

Franco Prono è docente di Sto­ria del Cin­ema presso il DAMS dell’Università di Torino. Redat­tore per più di vent’anni della rivi­sta “Cin­ema Nuovo”, ha col­lab­o­rato anche a “Sipario”, “Il Nuovo Spet­ta­tore” e “La Valle dell’Eden”. Le sue numerose pub­bli­cazioni riguardano soprat­tutto il cin­ema ital­iano, ma non man­cano studi su altri temi della cin­e­matografia mon­di­ale e su altri set­tori dello spet­ta­colo, come il teatro, il video, la tele­vi­sione. Ha fondato e di­rige l’Enci­clo­pe­dia del cin­ema in Piemonte. All’attività di ricerca si affi­anca l’organizzazione di eventi, rassegne, man­i­fes­tazioni riguar­danti il mondo dello spet­ta­colo nel ter­ri­to­rio piemontese.

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